Sia l’invecchiamento fisiologico (cronoaging) che l’accumulo di danni legati alla fotoesposizione (photoaging) portano spesso ad eccessiva secchezza cutanea (xerosi) e a fenomeni di elastosi in cui la pelle mostra ispessimenti, alterazioni pigmentarie e lassità. L’esposizione agli agenti aggressivi esterni, la presenza di patologie, l’utilizzo di detergenti aggressivi così come una predisposizione genetica possono portare la cute a perdere le sue caratteristiche di idratazione e capacità di fungere da barriera protettiva, con conseguente maggiore suscettibilità al danno ossidativo.
L’esposizione all’UV induce danni non solo all’epidermide, ma anche ai tessuti sottostanti ed in particolare alle pareti dei capillari del microcircolo che irrorano il derma, causando fragilità nei soggetti predisposti. Il cedimento delle pareti dei vasi causa l’ingrossamento dei capillari visibili attraverso l’epidermide come una rete arrossata, le cosiddette teleangectasie, particolarmente evidenti nell’area delle guance e del naso. L’esposizione al sole e agli agenti atmosferici come il vento causa un’intensa perdita d’acqua attraverso la pelle. Per prevenire i danni ai capillari e alla cute secca è bene limitare l’esposizione al sole, al vento e agli sbalzi di temperatura, ma anche aiutare la pelle a proteggersi dallo stress ossidativo e dalla disidratazione con un prodotto specifico.